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Un grande palazzo a tre piani…

Finalmente il palazzo è pronto. Le persone che lo abiteranno stanno per arrivare e tutti loro hanno già scelto il piano dove vivere. L’hanno scelto in funzione del loro sentire e delle loro abitudini. Non si conoscono tra di loro, se non per quelle volte in cui qualcuno ha incontrato qualcun altro mentre procedevano i lavori di costruzione. Sono molto formali: buongiorno, buonasera, come va, ecc. ecc. Dopo un po’ di tempo, però, per alcuni le cose cominciano a complicarsi. Quelli del primo piano si rivelano egoisti e maleducati, non salutano o salutano quando vogliono, non rispettano le regole, fanno chiasso a qualsiasi ora e se qualcuno glielo fa notare si arrabbiano e minacciano. Se volessimo etichettarli potremo definirli dei selvaggi. Quelli del secondo piano, invece, continuano ad essere formali, salutano cordialmente ma evitano la confidenza, curano il loro abbigliamento e tengono molto all’apparenza. In realtà sono prevalentemente materialistici in cerca di soddisfazioni e gratificazioni e, se non gli pesti i piedi, tendono a farsi gli affari loro. Infine, al terzo piano, ci abitano delle persone gentili e gradevoli. Non sono mai invadenti, sono ben curate, ma mai eccessive, vivono la loro vita con serenità e sono disponibili all’occorrenza. Una eventuale etichettatura li vedrebbe come persone fortemente orientate allo spirituale.

Quelli che vivono al primo piano, nei loro atteggiamenti, sono molto più simili agli animali. A differenza dell’animale, però, stanno imparando ad utilizzare un nuovo strumento: la mente. Ma, in loro, predominano gli istinti più bassi: sesso, potere e soldi (mai a sufficienza) sono al primo posto nella loro vita e gli altri sono solo un mezzo per dimostrare la propria superiorità.

Al secondo piano, gli esseri che ci vivono hanno perso un po’ l’istinto animale e iniziano ad intravedere nuovi orizzonti. Cominciano ad essere un po’ più consapevoli e gli altri iniziano ad apparire loro come persone con diritti e doveri. Sboccia in loro un po’ di compassione e cominciano a sentire dentro qualcosa di nuovo, di indefinito. Questa è una fase attraente e al contempo molto pericolosa perché l’uomo che la vive, non più così vicino all’animale, ha perso l’istinto, ma non è ancora forgiato, pronto per cose più grandi, quindi, soprattutto i più ingenui, rischiano di diventare facile preda di individui senza scrupoli. A questo livello un eventuale passaggio tra questi due piani, per qualcuno, potrebbe rivelarsi cruciale.

Gli abitanti del terzo piano hanno iniziato a sentire dentro di loro una forza molto potente, una forza che ne aumenta la consapevolezza e che li aiuta a mantenersi in salute. Questo stato gli ha fatto ritornare una sensazione simile a quello che prima chiamavano istinto, ma non come all’inizio, quand’erano ancora vicini all’animale, questa volta è più una forma di intuito. Tutti gli abitanti di questo piano stanno imparando ad ascoltarsi e a mettere in pratica il loro sentire, tutti loro riescono a valutare quasi subito chi hanno davanti e le situazioni in cui si trovano, non utilizzano la loro vita solo in funzione del denaro, ma questo, per loro, diventa semplicemente un mezzo come qualsiasi altro.

La loro vita non è solo mirata al lavoro e alle gratificazioni personali con tutto ciò che ne consegue: lo scambio con gli altri diventa, invece, la cosa più importante. La condivisione, la collaborazione e la conoscenza sono i loro obiettivi e non si sognerebbero mai di schiacciare qualcuno per emergere. Gli abitanti di questo piano sentono che la vita non si esaurisce su questa terra e sanno che gli altri hanno tutti i loro stessi diritti (e doveri).

Aiutano per quanto possono, ma non si fanno incastrare, riconoscono il vero povero dal millantatore, così come riconoscono l’animo di chi gli sta di fronte. Per ultimo, ma fondamentale, questi esseri non giudicano mai.

Gli abitanti del primo piano ogni tanto vanno al secondo, ma mai al terzo. Si accontentano di transitare sulle scale e sugli ampi pianerottoli del palazzo dove ogni tanto si incontrano proficuamente con qualcuno del secondo. Al terzo piano si trovano a disagio, non hanno nulla da dire. Certo ci hanno provato molte volte, ma queste persone che non si scandalizzano per ciò che fanno o che dicono e che li trattano bene come fanno con tutti gli altri, li fanno sentire come pesci fuor d’acqua… loro non sono abituati ad essere trattati così. Al secondo, invece si trovano bene, sono così ingenui quelli che vivono qui e come sono facili da ingannare! E quelli del secondo, facili prede inconsapevoli, si sentono attirati dalla loro sfrontatezza e apparente sicurezza, e mentre a volte vorrebbero essere come loro, guardano con ammirazione e un po’ di invidia quelli del terzo, perché sono già riusciti a fare ciò che anche loro vorrebbero…

Si vocifera, ultimamente, che il palazzo non sia solo a tre piani, qualche persona dice che sopra al terzo, ce ne siano altri quattro, mentre qualcun’altra addirittura nove. Comunque, quantità a parte, sembra che gli ulteriori piani del palazzo siano costruiti con materiali talmente puri e pregiati da essere invisibili all’occhio umano. Si dice anche che coloro che ci abitano, pur vedendoci, siano totalmente avulsi da noi e vivano in un mondo che ai nostri occhi potrebbe sembrare paradisiaco. Mah, indipendentemente dal fatto che tutto ciò esista o meno, alcuni abitanti del primo e del secondo piano, sono completamente sconvolti dalla notizia e, chi ci crede, si sta adoperando per ottenere dei vantaggi personali da tutto questo. Quelli del terzo, invece, continuano per la loro strada, consci del fatto che ogni cosa arriva al momento opportuno e che nulla di più si ottiene se non si è attrezzati per averlo.



Roberto Calaon